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la malattia di alzheimer

che cos’è la malattia di alzheimer

La malattia di Alzheimer è un processo degenerativo che distrugge le cellule cerebrali in modo lento e progressivo. Si tratta di una malattia che compromette la memoria sia di avvenimenti recenti che di quelli lontani nel tempo e deteriora le funzioni mentali come il pensiero, la parola, etc.

Può avere anche effetti sul comportamento causando cambiamenti di umore, confusione e disorientamento. Inizialmente la malattia si manifesta con sintomi lievi (gas acceso, acqua aperta, etc.) per poi evolvere in una maggiore perdita di memoria e autonomia nelle attività quotidiane, fino alla totale dipendenza del malato dagli altri.

Chi è colpito dalla malattia di Alzheimer?

In Italia, ne risulta affetto circa l’1 per mille della popolazione con una età inferiore ai 65 anni.

Dopo i 65 anni risultano colpiti circa il 4/7% degli individui, oltre gli 80 anni circa il 20%.

La malattia si manifesta più frequentemente nelle donne poiché esse vivono mediamente più a lungo degli uomini.

La malattia di Alzheimer è ereditaria?

No, la malattia di Alzheimer non è ereditaria.

Indipendentemente dalla familiarità tutti possiamo ammalarci ad un certo punto della vita in quanto è una malattia che, come altre, può manifestarsi nella popolazione anziana.

Si può prevenire la malattia di Alzheimer?

Ad oggi no, non esistono ancora trattamenti o strumenti diagnostici realmente in grado di predire lo sviluppo della malattia di Alzheimer.

Si può curare la malattia di Alzheimer?

Momentaneamente non esistono cure per questa malattia, tuttavia è possibile praticare interventi terapeutici, farmacologici e non, destinati a rallentare il progressivo aggravarsi dei sintomi.

Come accorgersi della malattia?

Identificare con esattezza l’inizio della malattia è molto difficile in quanto questa è graduale.

In generale, ci si può accorgere della malattia in quanto aumentano le difficoltà della persona di ricordare eventi accaduti recentemente e di svolgere le consuete attività quotidiane.

Cosa fare nel momento in cui ci si accorge della presenza di alcuni sintomi?

Rivolgersi al medico di base o direttamente ad un medico specialista (neurologo, geriatra, etc.).

Esistono su tutto il territorio nazionale delle specifiche unità valutative della malattia (UVA) in grado di confermarne il sospetto, farne la diagnosi e definire il piano terapeutico in base al decorso della patologia.

Qual’è il ruolo della famiglia?

Superate le difficoltà ad accettare la diagnosi Alzheimer, lo shock e il senso di impotenza che ne derivano, la famiglia ha un ruolo preciso e determinante nei confronti del congiunto ammalato.

Trasferire sicurezza, adattare l’ambiente ai bisogni, creare routine per non sconvolgere le certezze acquisite, capire le sue emozioni e le sue ansie.

Pronto Alzheimer